Identico copione della sera precedente, il City si è presentato con i giocatori letteralmente contati. Le novità erano i rientranti Imperiali, assente venerdì per impegni personali che erano stati comunicati con largo anticipo, e Mazzanti, il capitano finito sotto l’occhio del ciclone per essersi unito agli “ammutinati” di venerdì sera.
Senza però il gruppo degli stranieri, presenti ma ufficialmente assenti come riporta la lista gara che alleghiamo per chiarezza, dato che avevano deciso ancora di non giocare e non si trovavano neanche dentro il dugout, ma stazionavano fuori in borghese nel parcheggio antistante la porta esterna dello spogliatoio, in una situazione perlomeno surreale.
Stante così le cose il manager Villalobos schierava ancora Masin in prima base e Ludovisi battitore designato. In una situazione che è (per ora) l’apice di una stagione partita sotto i migliori auspici e, se non cambierà qualcosa di qui a breve, destinata a finire ingloriosamente nonostante la qualificazione ai play off comunque molto vicina.
C’era comunque una partita da giocare che di fatto si decideva al primo inning. La Fortitudo segnava sette volte, sfruttando cinque valide ma soprattutto tre errori. Il primo della serie arrivato al posto di un comodo terzo out che avrebbe chiuso la ripresa senza punti subiti. Da lì in poi l’UnipolSai allungava sino al 7 a 0 e, viste le condizioni in cui anche stasera il Nettuno Baseball City ha giocato, il match di fatto si chiudeva lì e c’era da attendere solamente il settimo inning per il finale per manifesta di 14 a 2, in un’atmosfera molto meno gloriosa (e orgogliosa) di quanto vissuto la sera precedente. C’è stato però tempo per vedere il giovane Orefice autore di due doppi con due punti battuti a casa, e un paio di occasioni in cui i padroni di casa non hanno sfruttato l’occasione di riaprire il match, messo in ghiaccio definitivamente dalla Fortitudo al sesto con tre segnature.
Cosa attende il Nettuno Baseball City ora? Nonostante la piccata smentita del pomeriggio, sotto gli occhi di tutti in tribuna (e vi alleghiamo la foto) fitto conciliabolo durato una ventina di minuti abbondanti tra una parte della dirigenza del Nettuno 1945 (Paolo Bernardi e il patron Pietro Fortini) e del Nettuno Baseball City (Mario Atturo), sotto la supervisione del neo assessore Claudio Dell’Uomo.
Qualcosa bolle in pentola per salvare la stagione o si è discusso semplicemente di altro? Anche se è perlomeno inusuale che Pietro Fortini sia alla sua seconda serata consecutiva allo Steno Borghese… Se son rose che fioriranno si saprà nei prossimi giorni se non già nelle prossime ore, visto che venerdì secondo il calendario il City si dovrà recare a Parma, e farlo nelle condizioni attuali sarebbe un inutile stillicidio.