Il baseball grossetano è in lutto: a 86 anni è morto nella sua abitazione di Naples in Florida Joe Zavattaro, l’allenatore italoamericano che nel 1983 portò per la prima volta il Bbc Grosseto in testa alla classifica di un campionato di serie A1, dopo una memorabile vittoria all’Europeo di Parma. Una specie di apripista per i primi successi che arrivarono qualche anno dopo. Un tecnico che ha sempre dato una mano alla società toscana, segnalando giovani prospetti da ingaggiare.
Il nome di Joe Zavattaro è stato legato alla North Adams State Athletics nel Massachusetts.. Pioniere del programma College Athletics, giocò in questo college, me diventò allenatore e infine a guidò il dipartimento di Athletic Director. Appassionato di baseball per tutta la vita, Joe fu messo sotto contratto dai Pittsburgh Pirates poco dopo essersi diplomato alla Pittsfield High School, arrivando al triplo A. Da lì si è iscritto come studente al College, recitando il ruolo di protagonista sia nel basket maschile che nel baseball. Durante gli anni scolastici, 1957-58 e 1958-59, Joe ricevette il Louis Parisien Memorial Award. Questo premio viene assegnato a un atleta studente che eccelle sul campo da gioco e in classe. Come studente, Joe era presidente dell’Associazione Atletica Maschile, il Science Club, e faceva parte del Consiglio studentesco. Dopo la laurea, tornò a Pittsfield per allenare la Pittsfield High School alle finali di baseball del Massachusetts occidentale nel 1963. Un anno dopo, prese il controllo della North Adams dove sarebbe rimasto per trentatré anni. Insieme alle sue funzioni di direttore atletico, Joe ha anche allenato calcio e pallacanestro. Ha vinto qualcosa come 493 gare e 11 titoli di conference.
Joe Zavattaro (che disputò cinque stagioni e 309 partite tra i professionisti, come catcher) si presentò nel dugout maremmano la prima volta nel 1982, affiancato da Tony Simone, per aiutare la squadra costruita dal giemme Gigi Pegoraro a diventare protagonista. Sul monte di lancio dell’Olivieri Trasporti c’era lo statunitense Dave Morano e proprio quell’anno ci fu l’esplosione definitiva di Sandro Cappuccini, “The best italian pitcher”, che condusse la squadra, con dieci vittorie, per la prima volta alla poule scudetto. Fu la stagione dei 14 fuoricampo di Tom Mutz, ma anche quella di Massellucci, Luongo e Verni.
Il 1983 fu l’anno della conferma per il baseball grossetano: rimasto Zavattaro come manager (sarà poi affiancato per qualche settimana da Demi Manieri), da Torino arrivarono gli indimenticabili Gianmario Costa e Dario Borghino, da Rimini giunse un personaggio del calibro di Eddy Orrizzi e dagli States arrivò in Maremma una coppia di campioni come Pat Callahan e Lambert Ford, sostituito nella poule scudetto dal lanciatore Tom “Babbo” Dettore.. L
e magie sul monte di lancio dell’oriundo “Pluto” Jervolino, una squadra decisamente solida ed un pubblico caldo come non mai furono le chiavi di una stagione indimenticabile che vide per la prima volta il Bbc Grosseto svettare in classifica dopo la storica vittoria del 22 agosto a Parma contro i ducali di Castelli e Remmerswaal rimasta nel mito per il triplo gioco riuscito ai biancorossi. Il Grosseto rimase in testa per qualche settimana, per poi calare nelle ultime settimane, anche a causa della partenza di Zavattaro per i suoi impegni negli Stati Uniti.
Quell’esperienza Italiana rimase nel cuore di Joe Zavattaro: s’innamorò di Talamone, un paese incantevole nel cuore della Maremma, e appena poteva tornava come turista in Italia. Nel 2000 e 2001, però, il presidente del Bbc Grosseto Claudio Banchi lo convinse anche a tornare a dare una mano sul diamante: fu il pitching coach di Beppe Massellucci prima e di Marco Mazzieri poi. Si trovò a gestire campioni come Otis Green, Riccardo De Santis, Emiliano Ginanneschi e Lino Luciani. Svolse il suo lavoro con la solita passione di quando infiammava le platee con la sua squadra dei sogni.
Così lo ricordano a Pittsfield, la sua citta natale