Il verdetto era già scritto, ma per gli straordinari ragazzini di Stefano Burato la sfida con gli Usa, quarta fatica del Mondiale under 12 di Tainan City, è stata comunque un successo. Poco importa la sconfitta per 28-1, il bello è stato esserci, il bello è stato confrontarsi con i numeri uno.
E alla fine, anche se solo per le quattro basi (su cinque battitori) concesse dal rilievo Armijo, è arrivato anche un punticino, per rendere meno pesante il passivo.
Il tabellone è impietoso nei confronti dell’Italia: 21 valide, con tre fuoricampo (due di Tinajero e uno di Hayes), contro il bunt che ha permesso al primo attacco a Sabatini di arrivare salvo in prima e di correre prima della fine dell’inning in terza, dove gli azzurrini sono poi arrivati solo al quinto inning a suon di palle esterne o basse.
Sei i lanciatori azzurri che si sono alternati sul mound, compresa l’unica girl del gruppo, Noemi Cortesi, portacolori dello Junior Rimini, che ha lanciato un ripresa con molta tranquillità, riuscendo anche a mettere strike out un avversario.
La partita ha preso la strada degli Stati Uniti fin da subito: Nixon e Hayes sono arrivati in prima per i ball concessi dal partente Alessandro Gamberini (8 strike su 26 lanci). Lucas Tinajero ha portato a casa i due corridori con un fuoricampo finito profondissimo all’esterno centro. Nella stessa ripresa, che ha portato 11 punti alla nazionale a stelle e strisce, altre due palline sono finite oltre la recinzio, quelle partite dalla mazza di Rashad Hayes (da 3 punti) e di Tinajero (1 punto).
Gli Usa hanno proseguito a correre e a battere e di segnature ne sono arrivate 10 al secondo tentativo e sette al terzo.
Dicevamo che l’Italia ha avuto la soddisfazione di non finire a zero: con Giorgeschi, Anselmi, Munoz in base , Armijo (solo sei strike in 24 lanci) tira quattro ball a Ruggeri consentendo alla nostra nazionale di toccare finalmente il piatto di casa base. Il manager statunitense corre subito ai ripari, chiamando sul monte John Dolan, che con la massima freddezza lascia al piatto prima De Cristan, poi Pavarani. Game over.
Martedì per l’Italia è in arrivo un altro brutto cliente, la Corea. La selezione di Burato giocherà prima di tutto per divertirsi e per imparare qualcosa di nuovo dai talentini asiatici.