Da due sconfitte al tre vittorie a due, passando dall’esser stata sotto 1 punto a 4 a due riprese dalla fine di garacinque. L’UnipolSai si è confermata fin qui macchina da playoff e non solo da regular season. Per la Fortitudo è l’undicesima finale-scudetto, con sei centri all’attivo e quattro sconfitte, l’ultima con il tricolore vinto un anno fa.
Alla diciannovesima post-season consecutiva il tentativo è quello di raggiungere quello che non le è mai riuscito: i due titoli di campione d’Italia consecutivi. Fra quelli del 2003 (vinto sul Modena) e 2005 (sul San Marino) ci fu la sconfitta in finale col Grosseto del 2004, fra quelli del 2014 e 2016 ci fu il secondo posto, in tutti tre i casi contro il Rimini.
Frignani ci punta, e lo ha sempre detto, non adesso che l’obiettivo Coppa Campioni è stato raggiunto. In questa chiave la decisione di puntare domani sera su Perakslis come lanciatore partente. “Scelta squisitamente tecnica – ci ha detto e confermato il manager bolognese – tenuto conto di tutto l’insieme delle cose, del numero dei lanci effettuati nella semifinale col Parma e dei tempi di recupero di Rivero”.
All’UnipolSai mancherà Leonora, sicuramente fuori in questo fine settimana a causa della distorsione alla caviglia destra rimediata in garaquattro al “Cavalli” mercoledì scorso. E Frignani ha battezzato fin dall’inizio della stagione il San Marino come l’avversaria più pericolosa di quest’anno. “Squadra più equilibrata, con una coppia di partenti come quella formata da Quevedo e Maestri, un Mazzocchi che sta lanciando bene. Non mancano di niente, hanno ottime individualità, stranieri affidabili. Noi dovremo semplicemente giocare meglio di come abbiamo fatto in semifinale”.