Uniposai due, San Marino zero. E’ il conto con cui, nella serie scudetto, martedì si andrà a Serravalle per garatre. E non è un verdetto: non solo perché ci si arriva dopo la rimonta, clamorosa, sotto certi aspetti, proprio dei bolognesi con il Parma Clima in semifinale.
San Marino sul 5 a 3 a favore a un out dalla fine, sconfitto 6 a 5 un attimo dopo, prima di quell’ultimo, fondamentale, eliminato, che non è riuscito a fare. In una partita della serie di finale assolutamente difficile da “leggere”. Sicuramente Bologna aveva meritato di perdere, nella prima metà dell’incontro. Ospiti sul 4 a 0 a metà del quinto inning.
Maestri con una sola valida al passivo, fino a quel punto. Scotti subito sotto al 1°, con due basi ball e una valida di Celli a bastare per concretizzare l’immediato vantaggio sammarinese. 2 a 0 al 3° su doppio di Flores. 4 a 0 al 5°, su Pizziconi, con un solo homer di Romero prima, e praticamente a ruota quarto punto arrivato con una base ball, un lancio pazzo e l’errore di Ferrini su Reginato. Sembrava fatta, anche se nella parte bassa della quinta ripresa l’Unipolsai, fin lì nulla in attacco, sul calo di Maestri e con tre singoli pestava tre volte il piatto di casa base: due su battuta di Agretti e il 3 a 4 su lancio pazzo. L’innesto in pedana di Mazzocchi quasi dominante, almeno fino al 9°. San Marino davanti (5 a 3, come già detto), magari non solo per meriti suoi. Da fuori – e vista la cosa da Bologna – non abbiamo capito perché, ad esempio, Pizziconi come primo rilievo e non Bassani, entrato al 6°. Oppure perché Bassani avvicendato a 44 lanci e con sole 2 valide concesse, per dare spazio a un Crepaldi che, con una base gratis un balk e un singolo permesso a Flores aveva dato alla formazione di Chiarini (espulso per proteste) quel punto che poteva essere quello decisivo.
I “titani” hanno buttato nella mischia quel che avevano, sul monte. Dopo Mazzocchi il vuoto. E quando al loro primo rilievo si è accesa la spia della riserva (base gratis a Vaglio con uno fuori, stessa sorte per Fuzzi con due eliminati, singolo del 4 a 5 a Russo, base a Dobboletta e pareggio automatico con a camminare senza girare la mazza Nosti). Simone – già a lanciare ieri sera – si è rivelato la carta della disperazione. Alla fine ha vinto, per la Fortitudo, uno di quei tre primi uomini del lineup praticamente nulli questa sera così come ieri in garauno, Polonoius a parte. Ha risolto Ferrini: singolo a basi piene e vittoria.