San Marino vola in finale scudetto

Piegato 3-2 il Nettuno City trascinato da un enorme Nicola Garbella sul monte di lancio

Lauro Bassani (Photobass)
Alessandro Maestri autore della salvezza in garaquattro a San Marino
© Lauro Bassani (Photobass)

La squadra più nettunese del campionato elimina il Nettuno City e vola in finale scudetto. San Marino potrà giocare per l’ottava volta per quel titolo vinto quattro volte, due anni dopo la serie tricolore persa con Rimini, 14 anni dopo la sua prima apparizione in finale. Quell’anno sul monte c’era un giovanissimo Alessandro Maestri che stasera in garaquattro ha portato a casa una salvezza pesantissima.

Ed è stato un nettunese il match winner della partita. Mario Trinci, sotto lo sguardo attento di papà Guglielmo, ha punito Nico Garbella nel corso del secondo inning: una legnata all’esterno sinistro, un fuoricampo da tre punti, unico vero acuto (ma che acuto) delle mazze sammarinesi. Il line-up di Chiarini infatti, è stato irretito dai lanci di Nico Garbella (giustamente preferito ad Andreozzi), rimasto in pedana otto inning, 120 lanci tutti di qualità, qualche respiro sotto forma di basi ball, ma complessivamente una prova di grande sostanza.

Il 3-0 sul tabellone impresso dall’homer di Trinci è rimasto tale fino al settimo inning, perchè Nettuno è andato in tilt contro Mazzocchi, scelto non a caso da Chiarini dopo la buona prova fornita dallo stesso pitcher come partente in regular season contro il City. Poi è entrato Maestri che ha chiuso il settimo da campione, ha incassato il punto del 3-1 su due battute anche un po’ fortunose dei fratelli Garbella (e chi altrimenti) e il 3-2 sul chilometrico solo-homer di Alvarez. Nettuno ha messo pure il punto del pareggio in prima (bunt perfetto di Vasquez), ma Giovanni Garbella ha fallito il bunt e il kappa su Sparagna ha chiuso la serie e la stagione da “chapeau” del City.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.