Gijang (Corea del Sud) Si gioca e si spera nel clima dei prossimi giorni. In campo, alla fine di una giornata di rinvii e e poi gare spostate, scendono per le partite delle 18 Nicaragua contro Corea del Sud e Giappone – Taipei. Si fa di necessità virtù, perché mentre all’ingresso dell’impianto le pale meccaniche sistemano brecciolino sulle buche piene d’acqua, dentro si gioca sui terreni sintetici, unici disponibili (e con le zone in terra del monte e delle basi coperte fino all’ultimo) perché il campo principale – unico con terreno classico – è inzuppato.
Si gioca fino a quando un acquazzone non costringe a sospendere le partite e poi a terminarle con il risultato acquisito al sesto inning che vale la prima sconfitta del Giappone (3-1) contro Taipei e la rotonda vittoria della Corea (9-0) contro Nicaragua
Il Giappone parte subito con un punto: base, rubata e singolo poi la difesa di Taipei fa buona guardia. Non l’attacco che dopo la valida del lead off non riesce a mettere a terra un bunt che diventa facile presa al volo del ricevitore e poi batte in doppio gioco.
Al terzo il pari: valida, nemmeno stavolta il bunt riesce e il battitore va K, va meglio con il batti e corri che mette gli uomini agli angoli. Qui succede l’inverosimile: il corridore in prima ruba ma sembra avere apposta il freno a mano tirato, viene messo in trappola, torna verso la prima e “salta” il difensore evitando l’out, intanto il corridore di terza arriva a casa e la sua scivolata precede il tocco del ricevitore: 1-1. La “review” chiesta dal Giappone conferma che in prima il corridore era salvo ma Taipei non va oltre.
Al quinto 2 punti dei cinesi a suon di valide: un singolo e due doppi fanno segnare due volte e costringono al cambio di lanciatore che chiude la ripresa e la partita. Nel box da segnalare il 2 su 3 del primo nel line up Heng Yu Ho e l’1 su 3 dell’estern0 sinistro Wie-Chieh Lo che spinge a casa i punti decisivi.
Tra Corea e Nicaragua si inizia in lieve ritardo, nella perfetta organizzazione di queste parti anche un solo faro fulminato va cambiato. Gara in equilibrio fino al terzo, quando i centro americani si “suicidano”: basi cariche, visita, battuta sul lanciatore che fa out a casa, ma il tiro del ricevitore non è in prima bensì direttamente all’esterno ed entrano due punti. Un altro su una volata che il seconda base valuta male e fa cadere. Dalla possibile chiusura dell’inning al 3-0 il passo è breve. Come quello che porterà al punto nell’inning seguente, aperto ancora da un errore e poi “condito” da un bunt valido e un battitore colpito e quello successivo che fisserà il risultato sul 9-0 che la pioggia sancirà. Per il lanciatore coreano Minho Lee una “no-hit” nei cinque inning sul monte, mentre tra le 11 valide battute dall’attacco da segnalare il 2 su 3 del terza base Junwoo Shin e il 2 su 4 – con tre punti spinti a casa – dal battitore designato Jimin Nam.