Gijang (Corea del Sud) Canada e Australia lasciano a casa quanto fatto vedere di buono fino a oggi e pagano forse le sconfitte di ieri contro Giappone e Usa. Se i nordamericani erano già eliminati e non avevano più nulla da chiedere – se non la gloria, oltre a evitare l’onta di una manifesta inferiorità inserendo addirittura un pinch runner al settimo – gli “Aussie” avrebbero legittimato le belle partite e tutti i risultati stretti (esclusa la vittoria con la Cina) visti finora. Invece le due squadre hanno ceduto. Il Canada esce sconfitto (10-0) nel “derby” con gli Usa, mentre Taipei – che finora non aveva mostrato grande potenza – travolge gli oceanici (12-0) grazie a 15 valide, contro le 49 battute fin qui in sei gare
Sul campo principale gli Stati Uniti fanno vedere al primo inning che non ce n’è per nessuno: triplo, volata di sacrificio, due errori di fila (il Canada che ne ha commessi più oggi, 4, in proporzione rispetto al resto del torneo, 10), una valida interna per il 2-0, un singolo con corsa e arrivo “stretto” a casa per il 3-0, poi ancora una valida. Il primo attacco finisce con 5 punti, solo uno guadagnato sul malcapitato Thorsteinson che pure all’esordio non aveva brillato uscendo da perdente del match, come oggi. Il lanciatore Usa Ben Hernandez, invece, che completerà lo shutout dopo 96 lanci e 8 K – 2 di fila a chiudere il 7° inning – imbriglia bene quello che nelle prime giornate era stato il miglior attacco del torneo ma tra ieri e oggi ha racimolato appena 6 valide. E si riscatta, dopo essere stato il lanciatore perdente contro il Giappone.
Gli altri punti Usa al quarto inning, nel quale l’esterno centro Crowe Armstrong ha battuto il secondo triplo di giornata (2 su 4 per lui), a suon di valide e palle mancate, quindi al sesto, ancora con un singolo, un triplo – stavolta dell’esterno sinistro Hassel (chiuderà a 2 su 3 nel box con 3 punti spinti a casa) – e una volata di sacrificio. Nel box da segnalare anche il 2 su 3 del dh Soderstrom e il 2 su 2 dell’interbase del Canada, Gomm, unica nota positiva nella desolazione del suo team.
Taipei non lascia spazio all’Australia e la rumorosa delegazione al seguito gradisce. Il lanciatore partente e vincente (è alla seconda e ha 0,66 di pgl) Yu Min Lin, fa battere la prima valida agli avversari solo al quarto inning, la seconda prima di lasciare il monte al sesto, mentre i suoi compagni nel box demoliscono prima con 4 punti in due riprese diverse e poi con un big inning le speranze dei lanciatori australiani. Al secondo i primi due punti, costruiti con tre valide di fila e un paio di scelte difesa, al quarto due doppi in sequenza, una base, un bunt sul quale la difesa pasticcia (finora aveva commesso in tutto 5 errori, oggi 2) e siamo 4-0. C’è spazio con la difesa chiusa per un insolito doppio gioco: l’interbase raccoglie e tira in terza dove il corridore è staccato, trappola e out a casa, l’autore della battuta va verso la seconda e viene anche lui preso in trappola, ma il corridore che era in seconda prova a girare per andare a punto e viene a sua volta preso tra le basi ed eliminato. Al settimo i “fuochi d’artificio” con 8 punti frutto di un singolo, un doppio, un errore difensivo, una base, un doppio, un’altra base, un triplo, un colpito e – ciliegina sulla torta – la “grande rubata” a casa dell’esterno sinistro Lo. Nel box chiude a 1000 (3 su 3) il terza base Wang, 3 su 4 per l’esterno centro Yueh
Nel girone di consolazione non riesce al Sud Africa l’impresa della prima vittoria, è la Cina a conquistare la seconda per 8 a 0.