Gijang (Corea del Sud) Se le giocano le squadre che alla fine hanno meritato di più o hanno avuto la costanza di non mollare o quel pizzico di fortuna al momento giusto. E’ il giorno delle medaglie, domenica 8 settembre, al mondiale. In campo per l’oro, alle 18 Usa e Taipei, mentre prima – alle 12 – la caccia al bronzo sarà tra i padroni di casa della Corea e la sorprendente Australia.
Hanno certamente meritato Stati Uniti e Cina Taipei (che ha perso contro il Canada 12-5 nell’ultima e ininfluente partita) per il percorso fatto fin qui. Gli Usa, tranne il pesante ko con il Giappone, hanno costruito nel box il loro cammino, battendo fin qui 85 valide tra cui 3 homer. Sono da quattro edizioni i campioni in carica e cercano la “cinquina”. Hanno una media battuta di 316, mentre i lanciatori ne hanno concessa agli avversari di 237, con 2,69 punti guadagnati sul lanciatore, 64 K e 19 basi, appena 5 errori in difesa e una media di 982.
Taipei – che è stata medaglia di bronzo nel 2012, vuole tornare a vincerlo questo mondiale come nel 2010 e nell’83. E vuole vendicare la squadra che, nel ’99, perse la finale in casa proprio contro gli Usa. Nel girone di qualificazione ha rischiato con l’Olanda all’esordio, ha perso proprio con gli Stati Uniti il 31 agosto, poi un impressionante percorso netto che ha visto crescere la squadra nel box e sul monte. La media battuta dei cinesi è di 314 e quindi si equivale, ma hanno battuto 76 valide senza fuoricampo. Nel box l’hanno fatta toccare poco e male agli avversari (199) ma hanno comunque un pgl di 3,75, lasciato 55 avversari al piatto e concesso 17 basi. In difesa solo 6 errori e una media di 976. I partenti saranno probabilmente Kyle Harrison per gli Usa (1 vittoria, 0 pgl, 12 k e 2 basi in 9.1 riprese lanciate) e Po-Yu Chen per Taipei (2 vittorie, 1,5 di pgl, 12 k e 3 basi in 12 riprese). Nel box spiccano, tra i leader del mondiale, Hassel III per gli Usa che ha una media di 516 (secondo) ha battuto due fuoricampo e spinto 14 punti a casa (primo in entrambi i casi). Il cinese Lo è terzo per rbi, 10.
Una finale che parlerà un po’ anche italiano: Simone Menicucci, infatti, è stato designato come arbitro in seconda base. E saranno due le donne arbitro sui sei in diamante e agli esterni. Ha fatto tanto scalpore la prima donna a dirigere una finale Uefa, il baseball evidentemente in questo ha una marcia in più.
Nella finale per il bronzo l’Australia rappresenta chi non ha mai mollato – nessuno avrebbe scommesso su una vittoria degli “Aussie” con il Giappone – e cerca il podio che manca dal ’95. La Corea, invece, che ha avuto la fortuna di vincere due volte al tie break, è ora in cerca della rivincita perché una delle sconfitte, nel girone eliminatorio, è arrivata proprio dagli oceanici (1-0). I padroni di casa, argento due anni fa, puntano al bronzo che vinsero già nel 2015 e hanno nel piccolo Kim un’arma in più. Il seconda base è leader in battuta al mondiale (531) nelle basi rubate (9) e nel numero di valide (17). Puntano sulla potenza di Rae, invece (482 di media, terzo del torneo) gli australiani.
Il mondiale è finito per tutte le altre e la classifica dal quinto posto in giù vede, a seguire: Giappone, Canada, Olanda, Spagna, Panama, Nicaragua, Cina e Sud Africa, unica a non aver vinto nemmeno una partita.