Trionfo Thunder’s Five nella Coppa Italia LIBCI 2019

Una cavalcata entusiasmante senza precedenti per i milanesi che bissano lo scudetto conquistando il settimo trofeo nazionale. Spazzata Brescia in semifinale (11-2 per manifesta), prima di regolare i cugini Lampi (12-1 in 8 riprese)

Maurizio Girelli
I Thunder's Five Milano vincitori della Coppa Italia 2019
© Maurizio Girelli

“Chi fermerà questi Thunder’s Five”? Anche sfumandola nel più classico “Chi potrebbe impensierire la corazzata di skipper Chiesa”, il risultato non cambierebbe di una virgola: nessuno.

Con buona pace di una concorrenza oggi lontana anni luce dalla qualità espressa in diamante dalla compagine meneghina. Tutto facile infatti per i Tuoni anche nella Final Four di Bologna che domenica scorsa ha assegnato la Coppa Italia 2019 al termine di una giornata decisamente estiva : vittoria quasi imbarazzante e sorniona in semifinale contro la Leonessa Brescia (in barba a chi si sarebbe aspettato un remake più combattuto dell’ultima finale scudetto), seguito a un’ora di distanza dalla passeggiata di salute nel derby di finale contro i Lampi, liquidati con un perentorio 12-1 che lascia davvero poco spazio a romanticismi o narrazioni epiche d’altri tempi.

Così è se vi pare, cari lettori: siamo testimoni di un’egemonia assoluta, esercitata oggi dai Tuoni, nelle ultime tre stagioni dai Patrini, una supremazia lampante, certificata dai verdetti a senso unico del campo, che presenta sicuramente denominatori comuni inconfutabili sull’asse Malnate-Milano (Chiesa, Casale, Rosafio), per nulla incline a lasciare briciole o avanzi agli avversari. E così, non potendovi raccontare di partite incerte e con inerzie fluttuanti alla casella Tuoni, ancora imbattuti in stagione, ci limitiamo a celebrarne la grandezza, l’organizzazione e la superiorità tecnica in campo, con numeri, statistiche, ruolini di marcia individuali e collettivi impressionanti, un menu’ sopraffino che in definitiva esprime l’essenza del nostro gioco.

Thunder’s spettatori interessati in mattinata sul “Leoni”, teatro della prima semifinale tra Lampi e Tigers Cagliari che a conti fatti si rivelerà il match più spettacolare delle tre gare in calendario. Confronto classico tra la muscolarità nel box degli amici sardi di skipper Gallus, opposta alla difesa granitica dei milanesi guidati nel dug-out da manager Molon. Il match non ha tradito le attese con i Lampi mentalmente pronti a girare le mazze sin dal playball: 6-0 Milano dopo 2 riprese d’attacco, trascinati nel box dalle prove frizzanti del solito Dieng (7 su 9 e 5 punti battuti a casa), ottimamente spalleggiato da un Gigi Abate in gran spolvero (5 su 9, 4 punti battuti a casa, 2 assistenze), Comi e Allegretta, autore anche di 6 out fondamentali a cui si aggiungono 4 punti battuti a casa. Pronta comunque la reazione dei Tigrotti cagliaritani che, scossi nell’orgoglio dall’avvio al fulmicotone degli avversari, reagivano alla grande segnando 5 punti tra la parte bassa della prima e della seconda ripresa, grazie agli exploit di Pisu (5 su 8, 2 homerun, 4 punti battuti a casa, 1 assistenza), ben coadiuvato da Scanu (5 su 8, 2 punti battuti a casa) e dal 5 su 8 di Bonomo. Nella parte centrale della gara i Lampi continuavano a martellare una difesa sarda apparsa ancora incerta nei fondamentali individuali di presa e tiro, incrementando il vantaggio fino al 10-6 dopo 4 riprese, arrotondato sul 13-9 in chiusura di quinto inning. Nell’ultimo terzo di gara, saliva in cattedra la saracinesca Lampi, spronata dagli urlacci di un Allegretta in piena trance agonistica, capace di trascinarsi dietro i soliti Dieng e Comi a cui dava un bel contributo anche il veterano Abate. La superiorità difensiva milanese, unita alla continuità nel box dei ragazzi di Molon, scavava il solco finale tra le due squadre e, nonostante la prova superba di un Bonomo da 14 eliminazioni, propiziava l’allungo finale che fissava il punteggio sul 18-10 dopo 8 riprese e sanciva l’accesso in finale dei Lampi.

Mezzora più tardi si consumava la “Non-Partita” tra Thunder’s 5 e la Leonessa Brescia: match a senso unico, ai limiti del noioso e prevedibile. Anche in questo confronto, infatti, come già avvenuto per la finale scudetto del luglio scorso, la Leonessa non è mai apparsa in grado di contrastare il dominio dei Tuoni, eccezion fatta per i predicatori nel deserto Gigi Toigo (3 su 3, 1 homerun, 1 punto battuto a casa, 2 assistenze) e Sarwar “Homerun King” Ghulam ( 2 su 4, 1 fuoricampo, 1 punto battuto a casa, 3 assistenze). 5 sole valide per Brescia, a testimonianza delle grosse ambasce offensive palesate dai ragazzi di manager Condorelli, spesso vittima del guantone inpietoso di Gaetano Casale (3 su 5 nel box, 1 punto battuto a casa, 12 assistenze). Esecuzione della corale Thunder’s come sempre impeccabile, guidata da un Nesossi regale (2 su 5, 2 fuoricampo, 6 punti battuti a casa), protagonista dello strappo poderoso che in avvio di partita ha indirizzato inesorabilmente le sorti del match (8-0 dopo due riprese). Da sottolineare infine le prove effervescenti dei veterani Cusati e Scali.

Formalità archiviata in poco più di un’ora dai Tuoni, pronti perciò ad affrontare i cugini Lampi in un atteso derby meneghino e riportare il trofeo all’ombra della Madunina, strappandolo così agli amici romani degli All Blinds. Dopo la cerimonia della consegna della prima pallina della finale ad opera di Priscilla Brandi, azzurra del softball, campionessa europea 2019 e giocatrice delle Blue Girls di Bologna, al lead-off dei Thunder’s Casale, il monologo dei ragazzi di skipper Chiesa riprendeva esattamente dal punto in cui era stato interrotto per manifesta contro Brescia, un copione visto troppe volte quest’anno: l’attacco Lampi infatti, tanto prolifico e spumeggiante contro Cagliari e negli impegni del girone di qualificazione contro Perugia e Roma, si inceppava completamente al cospetto di Sua Maestà “Orecchio Bionico” Casale (solo 6 le valide per gli atleti di Molon). Ne approfittavano subito i Thunder’s Five che volavano sul 4-0 dopo due riprese, prima di allungare sul 6-0 nella parte alta del quarto, dilatato sull’8-0 dopo 6 riprese. Solo una difesa comunque ben registrata dai Lampi, guidata da un Allegretta spiritato da 17 assistenze (una in più di Casale a fine match) impediva ai cugini di dilagare nel punteggio. La partita si chiudeva comunque prima del limite, all’ottava ripresa, per impossibilità di rimonta, sul punto della bandiera fortemente voluto e meritato dai Lampetti, battuto da Dieng e segnato dal Presidente Allegretta che tuttavia non mitigava l’amarezza di una sconfitta bruciante in cui i Lampi hanno incassato qualche segnatura di troppo. Tuoni straripanti, guidati da un Casale in grado di innestare le marce alte in finale (8 su 9 nel box, 1 punto battuto a casa, 16 assistenze), seguito da un Nesossi costantemente su standard da MVP (3 su 9, 1 fuoricampo, 6 punti battuti a casa) con il solito Cusati a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Dieng e Allegretta (2 su 6 nel box) gli ultimi ad arrendersi tra i Lampi.

Al termine della gara, il Presidente LIBCI Mazzanti, dopo aver salutato le squadre schierate in campo, ha aperto la cerimonia di premiazione con il Vice Presidente FIBS, Fabrizio De Robbio, che, dopo aver portato il saluto del Presidente Marcon, ha provveduto alla consegna delle medaglie alle prime tre squadre classificate in questa Coppa Italia 2019. Ma torniamo al nostro incipit: “Chi li ferma quindi questi Tuoni”? Nessuno, ça va sans dire…

L’attività agonistica del baseball ciechi proseguirà il prossimo fine settimana a Roma con la IX Edizione della “Coppa della Talpa”.

 

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.