Il Giappone riconquista la vetta nel Super Round del Premier 12, sconfiggendo nella gara serale del terzo turno l’imbattuto Messico (3-1 il finale). Quella che si è giocata al Tokyo Dome è stata però prima di tutto una grande festa del baseball, con un record di 31.776 spettatori paganti sugli spalti, che hanno fatto un tifo infernale per i Samurai, spingendoli verso una vittoria fondamentale nella corsa verso la finale di domenica notte.
La nazionale numero uno nel ranking mondiale, ferita nell’orgoglio dagli Stati Uniti, ha risolto il duello con i verdi di Juan Castro in due riprese, nelle quali è sembrata inarrestabile e destinata a un successo largo. Il Messico ha però avuto il merito di ritrovare la concentrazione e i lanciatori giusti per frenare l’impeto dei nipponici. Jones ha provato a riaprire la gara con un fuoricampo, ma è stato l’unico guizzo per i messicani, visto che i lanciatori del Sol levante hanno firmato una one-hit combinata tra Imanaga (8so in 6rl) e i suoi rilievi Kaino, Yamamoto e Yamasaki (salvezza), che hanno chiuso con ben tredici strike out.
La difesa messicana, alla fine, ha retto bene, nonostante le nove valide con i lanciatori che hanno collezionato complessivamente nove “kappa”. In una serata così, con il team di Atsunori Inaba carico come una molla e in un catino infernale, probabilmente non è stato possibile fare di più per il Messico.
Il Giappone ha interrotto al 1° attacco l’imbattibilità della difesa messicana che durava da diciannove inning: l’ultimo con l’Olanda nella prima fase e contro Taipei e Stati Uniti. I Samurai hanno firmato due punti con quattro valide sul partente Horacio Martinez. La stella Seiya Suzuki ha fatto esplodere il Tokyo Dome con un singolo al centro che ha mandato a punto per l’1-0 il beniamino Sakamoto (gioca nei Giants di Tokyo), in seconda con una valida e una rubata. Suzuki è poi andato a casa sulla hit di Tonosaki. I Samurai danno l’impressione di poter dilagare: nel secondo inning: Martinez concede la base ad Aizawa, fatto avanzare dal bunt di sacrificio di Maru. Yamada prende un’altra base e Castro decide di chiamare sulla collinetta Felipe Gonzalez. Il rilievo, che disputato 52 partite con Monterrey in AAA messicano nel 2019, viene battezzato immediatamente da Sakamoto, che fa segnare il 3-0 a Aizawa, ma dopo aver concesso una base fa fuori Suzuki e Tonosaki.
Il partente di casa Shota Imanaga, alfiere di Yohohama, nel primo quarto di gara si sbarazza, senza fatica dei nove uomini del line-up, al 4° deve fare i conti con il lead-off Jonathan Jones (già decisivo con l’Australia) che spedisce in tribuna il primo lancio del lanciatore in maglia bianca. Un fuoricampo che riaccende il Messico e ferma per un attimo i cori di incitamento dei supporters di casa. Al quinto Suzuki riscalda ancora l’ambiente con un doppio e va fino in terza, ma Rios, subentrato a Gonzalez al 4°, riesce a evitare segnature. Ad inizio settimo Inaba sostituisce Imanaga, arrivato a 82 lanci, con Hiroshi Kaino che firma due strike out prima di lasciare il mound a Yamamoto. La gara va avanti senza altri sussulti, con il dominio dei pitcher, fino all’ultimo lancio, con urlo incorporato per manifestare la gioia per la salvezza, di Yamasaki, che si è sbarazzato degli ultimi tre uomini.
IL TABELLINO DI GIAPPONE-MESSICO
I risultati del terzo turno del Super Round: Usa-Australia 1-2, Giappone-Messico 3-1.
La classifica: Giappone e Messico 750 (3-1); Corea 667 (2-1); Taipei 333 (1-2); Usa e Australia 250 (1-3).
Giovedì riposo, il programma di venerdì (orario italiano 8 ore in meno): al Tokyo Dome: alle 12 Usa-Taipei, alle 19 Messico-Corea.