Virtuale. Almeno per ora. È il “Museo del baseball” che domani – martedì 9 giugno – viene presentato a Nettuno. Reale, come l’evento che sarà dal vivo, nell’aula consiliare del Comune, prima manifestazione pubblica post Covid con tutte le accortezze necessarie. Nella “Città del baseball” che non sa ancora se e quante squadre schiererà in A1, dove non sono mancate polemiche sui titoli assegnati, alle 17 va in scena la presentazione del museo. Reale, come Bruno Conti, il campione del mondo di calcio 1982 che lancerà la simbolica prima pallina del museo. Lui, nettunese doc, che fu selezionato per andare a giocare in California ma venne costretto a rinunciare dai genitori e poi è stato uno dei campioni più amati del calcio non solo alla Roma, ma in Italia. Nato da un’iniziativa del “Bar del baseball” e dei suoi fondatori, degli amici che come ai tavoli di un caffè si ritrovano ormai da quattro anni e oggi un’idea, domani un’altra, oggi la diretta sfruttando i mezzi social, domani qualche dura presa di posizione dalla piazza virtuale, sono arrivati a concretizzare quello che vedremo on line. Ultimato grazie alla quarantena, con 20 appassionati che hanno messo insieme già 1000 schede “liberamente consultabili, che raccontano i personaggi e le storie del baseball e del softball italiani. Si tratta di “un laboratorio aperto alla collaborazione di tutti, realizzato e gestito da Il Bar del Baseball che opera nell’ambito della comunicazione e della diffusione del baseball e del softball” – si legge sulla pagina facebook. L’idea non è dispiaciuta al sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola, anzi. Tanto meno al presidente della Pro Loco, Marcello Armocida. Ai patrocini delle istituzioni locali si unisce quello della Fibs e dell’Associazione italiana baseball per ciechi.
I NUMERI
Sono circa 16.000 gli iscritti al gruppo Facebook, con un “traffico” giornaliero che si attesta intorno agli 8.000 accessi, di media.
LE AUTORITÀ
“Non esiste in Italia un luogo maggiormente legato al baseball di Nettuno che possa ospitare il Museo – ha detto il sindaco – ringrazio gli appassionati e il loro lavoro che ha portato a questo straordinario risultato. La nostra città è la culla del baseball italiano, questo sport fa parte della nostra cultura e dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative necessarie per valorizzarlo e permetterne la maggiore divulgazione possibile”. Non ha dubbi il vice sindaco e assessore allo sport, Alessandro Mauro: “Il baseball è legato a doppio filo con la nostra storia e le nostre tradizione uno sport arrivato con i soldati americani nei giorni dello sbarco e giocato dagli stessi nel lungo periodo di permanenza sulle nostre coste in attesa di conquistare Roma. Un gioco che era l’unico momento di svago tra gli orrori della guerra per i militari, ma anche per i cittadini di Nettuno che li vedevano giocare sulle spiagge. Vedere questo progetto è un orgoglio per tutta la nostra comunità”