Passata la fase peggiore del Covid-19, anche in Spagna si sta cercando di porre fine all’incertezza sul destino dei campionati di quest’anno. Venerdì 10 luglio si riunirà la Comisión Delegada, che è l’organo della Federazione Spagnola Baseball e Softball (RFEBS) competente in materia di calendari e regolamenti, per decidere la data d’inizio e la formula della División de Honor di quest’anno. Sul tavolo ci sono due ipotesi.
La prima è far giocare alle 8 squadre iscritte un girone all’italiana con andata e ritorno, e assegnare il titolo (per la prima volta in Spagna) con una serie di cinque partite fra le prime due classificate.
La seconda ipotesi prevede invece la divisione in due gruppi, con partite di intergirone di sola andata, anche in questo caso, con finale al meglio delle cinque gare fra le prime due.
In tutte le categorie e serie sono sospese per quest’anno promozioni e retrocessioni, ma a ogni società verrà anche data la possibilità di non iscriversi al campionato. E le voci dicono che nella División de Honor potrebbero esserci almeno due defezioni. Si parla del Bilbao e del Miralbueno Saragozza.
Ma al di là delle formule, resta la grande difficoltà del béisbol spagnolo a ripartire. Nonostante la RFEBS abbia approvato i protocolli per giocare in sicurezza, molte squadre sono ferme, e alcune hanno potuto riprendere gli allenamenti solo la scorsa settimana, ma senza utilizzare gli impianti. Molti stadi sono infatti di proprietà comunale, e le autorità locali hanno deciso di tenerli chiusi, benché la Federazione si sia prodigata a spiegare che il baseball è lo sport ideale per mantenere le distanze in partita e in allenamento.
Anche la Nazionale iberica è in stand-by. Sono infatti state sospese le partite di qualificazioni al prossimo World Baseball Classic, e la RFEBS ha rinunciato pochi giorni fa all’organizzazione dei prossimi Europei, che si sarebbero dovuti tenere in Catalogna. Alla rinuncia spagnola la FIBS si è fatta avanti proponendo l’Italia come sede alternativa degli Europei, ma è evidente che attualmente nessuno in Europa può garantire di rispettare in futuro gli impegni presi in questa fase di emergenza.