San Marino, doppietta “diversa”

I titani dominano la pomeridiana (21-4) contro Collecchio che in serata non batte valide ma si arrende (1-0) solo all’ottavo inning

Fulvio Vecchiarelli
Federico Celli
© Fulvio Vecchiarelli

La più diversa delle doppiette a poche ore di distanza la ottiene il San Marino che nella pomeridiana travolge Collecchio (21-4) poi in serata si ripete ma solo per 1-0 e al primo extrainning.

Ma andiamo per ordine. Non c’è storia nella seconda partita del trittico: Fabiani regge (male) un paio di riprese, Abreu fa anche peggio (tre balk consecutivi forse non si erano mai visti) e la gara è uno stillicidio di valide tra le quali spiccano i due fuoricampo di Celli e quello di Avagnina, oltre alla prima valida in serie A1 del 2004 Beccari. Sul monte sammarinese facile staffetta Garbella-Di Raffaele.

Ma Collecchio non ha alcuna intenzione di recitare il ruolo di vittima anche sotto i riflettori. Si affida a Santana che rende innocuo il line-up sammarinese (appena due singoli interni di Ahrens in sei inning). Il guaio per gli emiliani che con la mazza in mano non la vedono mai. Solbach ottiene tutti i suoi 11 eliminati con altrettanti strike-out, Kourtis lancia una mini perfect game aggiungendo altri 6 “kappa”. E dopo l’ottimo settimo inning lanciato da Dalla Turca, all’ottavo San Marino la vince. Base a Pulzetti, singolo di Avagnina e la potente battuta di Celli non può essere giocata in seconda da Alfieri.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.