Un campionato diviso in due

Parma esce male dal doppio scontro diretto, Godo ottiene la prima doppietta e Macerata rompe il ghiaccio

Diana Egidi
Marco Bortolotti manager di Godo che si è portato al quarto posto in classifica
© Diana Egidi

Alla vigilia della stagione, non servivano stregoni o geni della statistica per pronosticare un campionato di A1 a due marce. Tre squadre a giocarsi i due posti per la finale scudetto, le altre tre a cercare qualche colpaccio con le “big” e posizionarsi in classifica più avanti possibile. Ma soprattutto fare esperienza. Al momento il pronostico l’ha fallito solo il Parma Clima che in otto giorni ha perso cinque scontri diretti su sei, vincendo garatre con San Marino in modo rocambolesco, ma soprattutto uscendo con le ossa rotte dal trittico con la Fortitudo. Appena 4 punti segnati al cospetto di 28 subiti, i partenti subito a picco, i rilievi che non hanno retto il confronto con il line-up dei campioni in carica nel quale è doveroso segnalare il 4/9 con 4 rbi del giovanissimo Samuele Gamberini.

Bologna a punteggio pieno, San Marino subito dietro dopo la tripletta contro Collecchio. Scontata sì e nelle prime due partite non c’è stata storia (4 homer complessivi di Celli e 2 di Avagnina), ma anche sudata in una garatre dove si sono esaltate le prestazioni dei lanciatori. Il tedescone Solbach ha lanciato 3.2, quindi ha ottenuto 11 eliminazioni tutte per strike-out. E assieme al suo “collega” Kourtis ha sfornato una no-hit combinata sulle otto riprese. Ma va dato merito anche al pitcher di Collecchio, Santana, per aver limitato a due soli singoli interni (nelle sue sei riprese) la produzione offensiva di San Marino.

La prima doppietta di Godo arriva con Macerata, la prima vittoria di Macerata arriva con Godo. Alla fine dunque tutti contenti, in un trittico entrambe le squadre miravano proprio ai rispettivi obiettivi. Partite tirate, mai scontate, con Godo in garadue e Macerata sabato sera che hanno provato a riaprirle in extremis. In chiusura una curiosità: è già molto in una partita vedere un balk, due consecutivi quasi mai, tre di fila poi è un record: chiedere ad Abreu del Collecchio e Gonzalez del Macerata.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.