Lo scudetto si deciderà alla bella

No-hit combinata di Baez e Kourtis, San Marino batte 6-1 Bologna e mercoledì sera una super garasette

Lauro Bassani - PhotoBass
Fernando Baez ha chiuso la partita senza valide subite in cinque inning
© Lauro Bassani - PhotoBass

Per la tredicesima volta nell’era play-off, lo scudetto del baseball si assegnerà alla bella. La sfida decisiva torna a sei anni di distanza (l’ultima bella la vinse Bologna contro Rimini nel 2014) e si giocherà mercoledì a San Marino (ore 20) dove stasera i titani hanno annullato il primo match ball scudetto alla Fortitudo.

Senza Solbach ed Hernandez, con i pitcher italiani utilizzati venerdì e sabato, la scelta Baez per San Marino era l’unica possibile. L’omone ispano-venezuelano ha lavorato ai fianchi il line-up della Fortitudo privo degli infortunati Dobboletta e Russo, concedendo qualche base ball di troppo (5, la prima è costata il punto dell’1-0 sulla volata di Loardi) ma alla fine uscendo dal campo senza aver subìto valide. E visto che anche Kourtis ha concluso senza valide le sue due riprese, San Marino ha portato a termine la partita con una no-hit combinata.

Frignani ha tenuto a riposo l’acciaccato Leyva che sembrava il partente designato per garasei e logicamente anche Brolo che lancerà domani sera. Così la palla è passata nelle mani di Scotti che per due inning e qualcosina sembrava poter tenere. Ma al terzo l’homer da due punti di Reginato ha cambiato le carte in tavola e all’inizio del quarto, il partente bolognese ha accusato un problema fisico. Dentro Zotti in fretta e San Marino ne ha approfittato: base a Garbella, singolo di Pulzetti, con gli uomini agli angoli Celli (stasera schierato lead-off) viene passato in base, Avagnina punisce con un singolo da 2 rbi, seguito dalla valida di Angulo e da un errore di Dreni sulla comoda volata di Reginato: morale 6-1 e questa volta la rimonta di Bologna non arriva. Perchè la Fortitudo è già con la testa a garasette.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.