12 anni dopo Tampa Bay di nuovo alle World Series

La franchigia della Florida vince gara-7 contro gli Astros e conquista per la seconda volta nella sua storia il pennant della American League. MVP il rookie Randy Arozarena. Stanotte gara decisiva anche tra Braves e Dodgers per stabilire l’altra finalista alle World Series

Nbcnews.com (Jayne Kamin-Oncea / Reuters)
La gioia del ricevitore dei Tampa Bay Rays Mike Zunino e dell'interbase Willy Adames
© Nbcnews.com (Jayne Kamin-Oncea / Reuters)

Al termine di una gara-7 tirata ed estremamente combattuta, i Tampa Bay Rays hanno conquistato la American League per la seconda volta nella loro giovane storia, a distanza di 12 anni da quella stupenda cavalcata contro Philadelphia nella serie che assegna l’anello. Quest’anno, come nel 2008, i Rays si sono portati a un passo dalla conquista del pennant della AL, hanno subito la rimonta e infine si sono imposti nel match decisivo. All’epoca si erano portati sul 3-1 contro i Red Sox per poi farsi rimontare sul 3-3, salvo poi chiudere l’ultima sfida vincendo 3-1 in casa con una prestazione maiuscola di Matt Garza, lanciatore partente nominato MVP della ALCS. Quest’anno, la serie contro Houston sembrava senza storia dopo le vittorie per 2-1 in gara-1, dove il bullpen è riuscito a tenere a zero le mazze degli “’Stros”, 4-2 in gara-2, con l’esterno Manuel Margot che indirizza subito la sfida con un fuoricampo da 3 punti al primo inning, e per 5-2 in gara-3 dove un “big inning” da 5 punti alla sesta ripresa, complice anche un colpito di Paredes su Willy Adams sembrava aver messo una pietra tombale sull’andamento della serie. Un crescendo che sembrava inesorabile, ma Houston si ricorda di essere, al di là delle polemiche e degli scandali sui segni rubati, una grande squadra.

In gara-4 George Springer guida la riscossa con un fuoricampo da 2 punti al quinto inning che porta la sfida, fino ad allora in equilibrio (4-3 il finale), in gara-5 dove è l”homerun da un punto di Carlos Correa al nono inning a decidere la sfida che si chiude 4-3 per gli Astros. Infine, in gara-6 l’impresa di riportare tutto in pari riesce con uno sforzo offensivo nella parte centrale del match che porta 4 punti al quarto inning, un fuoricampo da un punto di Kyle Tucker al sesto ed altri 2 punti alla settima ripresa. Alla fine sarà 7-4 per i texani che ripetono la storica rimonta da 0-3 a 3-3 in una serie da 7. Si tratta della seconda volta in una post-season di MLB dopo quella clamorosa dei Red Sox contro gli eterni rivali degli Yankees nella ALCS del 2004, che si sublimò nella vittoria anche in gara-7 di Boston che poi vinse anche il suo primo anello dal 1918, annientando la “maledizione del Bambino”.

In un clima di netto vantaggio psicologico per gli Astros, per i Rays le cose potevano mettersi veramente male, ma alla prima ripresa il rookie Randy Arozarena scaraventa fuori dal campo una palla che vale 2 punti e riporta fiducia ed entusiasmo alla franchigia della Florida, che poi avanzerà sul 3-0 grazie ad un altro fuoricampo alla seconda ripresa di Mike Zunino. Il bullpen di Tampa Bay tiene sotto controllo le mazze degli Astros e alla fine i Rays possono conquistare il secondo “pennant” della American League dal 1998, anno di fondazione della franchigia. MVP delle ALCS il rookie Randy Arozarena, il primo esordiente a fregiarsi di questo titolo, che in questa serie ha messo insieme 4 fuoricampo ed una media battuta di .321.

Per conoscere gli avversari il roster guidato da Kevin Cash dovrà aspettare l’altra gara-7, quella che vede di fronte Los Angeles Dodgers e Atlanta Braves, previsto per questa notte. Lanciatore partente per i “Bravos” uno straordinario Ian Anderson, giovanissimo lanciatore partente di 22 anni che in queste post-season ha effettuato 3 partenze nelle quali ha messo insieme 15.2 inning con una media PGL immacolata e 22 strike-out all’attivo. Il rookie di Atlanta è diventato il più giovane lanciatore a concedere meno di 3 valide ottenendo 9 strike-out lanciando almeno 6 inning. Inoltre, con l’impiego nel match di questa notte diverrà il primo rookie della storia a lanciare come partente in una gara-7. Da definire invece il partente di Los Angeles, ma più di qualcuno ipotizza che in contrapposizione ad Anderson potrebbe essere ingaggiato un altro rookie, Tony Gonsolin, ripetendo così la sfida di gara-2 che terminò 8-7 per Atlanta. In 4 riprese Anderson concesse 1 valida e 5 basi per ball che non produssero punti a fronte di 5 strike-out, mentre Gonsolin in 4,1 riprese ha concesso 3 valide (tra cui un fuoricampo), 3 basi per ball e 5 errori che hanno prodotto 5 punti.

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.