Elezioni 2020: Bissa non “corre” a Firenze

Il Presidente della Fortitudo Bologna ha ritirato la sua candidatura al consiglio federale

Ezio Ratti/WBSC
Pierluigi Bissa con il presidente della Wbsc, Riccardo Fraccari
© Ezio Ratti/WBSC

A cinque giorni dalle elezioni 2020 della Fibs, in un clima di preoccupazione a livello mondiale, che naturalmente investe anche il mondo dello sport, c’è incertezza per come si svilupperà l’assemblea elettiva di sabato a Firenze. Quanti delegati parteciperanno sul posto, quanti snobberanno l’evento, quante saranno le deleghe e che peso avranno a sostegno dei due candidati Marcon e De Luca?

Dubbi legittimi, ma intanto c’è una certezza: Pierluigi Bissa, presidente della Fortitudo Bologna, ha deciso di ritirare la propria candidatura al consiglio federale. Il motivo lo spiega il diretto interessato: “Avevo presentato la mia candidatura con riserva di valutare se prolungarla sino alle elezioni. In queste settimane ho incontrato entrambi i candidati alla presenza e alcuni candidati al consiglio federale, oltre a tante persone con le quali condivido passione e impegno. Mi sono letto con attenzione anche tutti i verbali del consiglio federale nell’ultimo quadriennio, perché prima di assumere definitivamente una decisione, ritengo serio documentarsi e informarsi per avere chiara ogni sua implicazione e conseguenza. Dopo questo prezioso momento di crescita e di aperto confronto, ho maturato la decisione di ritirare la candidatura“.

C’è una parola che Bissa pronuncia più volte: “Rispetto, l’ho fatto per rispetto nei confronti del Club e degli amici del consiglio direttivo che presiedo, con i quali ho intrapreso un percorso e sto avviando importanti progetti che richiedono il massimo impegno e dedizione. Rispetto nei confronti delle istituzioni, in particolare, del ruolo del consigliere federale, da ricoprire con totale dedizione, serietà e impegno: perché è di questo che il movimento, ora più che mai, ha bisogno“.

Come si proporrà dopo il 7 novembre? “Come ho sempre detto sin dal giorno che ho presentato la candidatura e come ho altresì dimostrato in questi anni, il mio impegno e la mia collaborazione per la crescita e lo sviluppo del movimento, prescindono e sempre prescinderanno, sia dal ricoprire un ruolo istituzionale, sia da un momento elettorale“.

Cosa si aspetta dall’urna di Firenze? “Confido che gli eletti sappiano interpretare adeguatamente il ruolo istituzionale che verranno chiamati a ricoprire, comprendendo l’importanza di ricompattare il movimento e nel difficile percorso di rilancio e di crescita del nostro sport, ogni risorsa sarà preziosa, a prescindere dal colore e dalla divisa che si indossa. Buone elezioni a tutti“.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.