Con la vittoria per 1-3 nella prima delle tre gare n programma a Baltimore, gli A’s mantengono viva la striscia di vittorie consecutive che ora è giunta a quota 12. Alla franchigia di Billie Bean nei pronostici pre-stagione è stato assegnato il ruolo di spettatori non paganti delle vittorie altrui, e l’inizio della stagione sembrava confermare questa previsione. Dopo l’Opening Series persa con 4 sconfitte contro Houston, e la seconda serie interna persa 2-1 contro i Dodgers nella prima Interleague della stagione, a cui ha fatto seguito la sconfitta in Texas ancora con gli Astros, il roster di Bob Melvine si trovava già ai margini del girone con 1 vittoria e 7 sconfitte. Da allora però Gli A’s non hanno più mancato un colpo ed hanno messo insieme una sfilza di vittorie incredibili. A partire dalle successive due partite contro Houston, che sono valse la prima serie vinta della stagione, gli Athletics hanno infilato gli sweep contro i D-Backs in Arizona, in una serie da 2, e poi in casa contro Detroit, in una serie da quattro e contro i Twins, in una serie da 3 di cui l’ultima terminata al decimo inning e vinta grazie a due grossolani errori del seconda base Travis Blankenhorn prima e del terza base Luis Arraez poi. Seppur con qualche brivido Oakland vince anche la gara della notte scorsa a Baltimore, ed ora, con 12 vittorie consecutive alle spalle, il confronto con gli A’s di “Moneyball”, quelli del 2002 capaci di vincere 20 partite di fila, è ovviamente già partito. La “winning streak” ottenuta tra il 13 agosto ed il 6 settembre del 2002, è attualmente ancora il record di franchigia, ed è stata quella che ha dato origine al famoso film con Brad Pitt. Gli A’s si godono il primato del girone con 13 vittorie e 7 sconfitte, il miglior record della American Legaue, a +1 dall’altra sorpresa di questo primissimo scorcio di stagione, i Seattle Mariners, ed a +3 dagli Angels di un sempre più determinante Othani. Dopo la serie a Baltimore gli A’s saranno attesi dai Tampa Bay Rays di Kevin Cash che anche quest’anno, nonostante le continue cessioni di pezzi pregiati, continuano ad essere una bella rogna da affrontare. Nella East Division di AL tengono un interessante secondo posto con 10 vittorie ed altrettante sconfitte, a due partite e mezzo da Boston, leader del girone con il record di 13-8. Fa rumore il deprimente 8-11 messo insieme finora dagli Yankees, che devono ancora ritrovarsi come squadra, anche se le ultime due vittorie a Cleveland contro gli Indians potrebbero essere un primo, timido segnale di ripresa. Chiudiamo la panoramica sulla American League con la Central Division dove i Kansas City Royals, continuano a primeggiare con 11 vittorie e 7 sconfitte e con i White Sox dietro di una partita e mezzo. Nel “South Side” di Chicago, lo scorso 14 aprile si sono gustati il 20esimo “no-hitter” della storia della franchigia grazie al mancino 28enne Carlos Rodon. Gli avversari di turno, i Cleveland Indians, sono stati liquidati con 7 eliminazioni al piatto, ma la conquista del prestigioso traguardo ha un sapore dolceamaro perché al nono inning il pitcher nativo di Miami era ancora in corsa per il perfect game. Corsa poi sfumata con l’”hit-by-pitch” su Roberto Pérez. Per compiere l’impresa Rodon ha lanciato 114 tiri di cui 75 strike, ed appena ha eliminato l’ultimo battitore gli oltre 7000 del Guaranteed Rate Field sono esplosi di gioia.
In National League è superfluo parlare dei Dodgers, ancorati al primo posto della West Division con il miglior record di tutta la MLB composto da 14 vittorie e 6 sconfitte (.700), anche nelle ultime due partite in casa Los Angeles è stata strapazzata da quella che è stata indicata come la possibile rivale per la conquista del girone, i San Diego Padres. Dopo aver perso 1-2 la prima serie giocata a “Daygo”, i “Friars” si stanno vendicando e si sono imposti nelle prime due sfide della serie nella “City of Angels”, riducendo a -3 il distacco dalla vetta. Tra le due franchigie si è interposta inaspettatamente quella dei San Francisco Giants che al momento sono sostenuti dal secondo miglior monte di lancio della MLB per media PGL (2.83), ed alla quinta miglior batteria di fuoricampisti della Major grazie ai 27 “home-run” finora battuti. Il tutto si tramuta in un record di 13-7 che varrebbe il primo posto in qualunque altra Division della MLB (è lo stesso di Oakland), e che li tiene a -1 dalla vetta ed a +2 dai Padres.
Nella Central Division di National League tornano a far parlare di loro i Chicago Cubs, che dopo aver vinto la prima serie della stagione in casa contro i Pirates, erano scaduti nella mediocrità, fin quando nei giorni scorsi, hanno dapprima strapazzato i Mets rifilandogli uno sweep interno in una serie da 3, e poi, la notte scorsa, maltrattano i Brewers a Milwaukee con un sorprendente 15-2 infilando ben 10 punti nei primi due inning. La sorpresa nasce dal fatto che i “Crew”, che comunque mantengono la vetta del girone 11 vittorie ed 8 sconfitte, a +1 proprio dai Cubs, hanno costruito le loro fortune proprio sul monte di lancio, ed in particolare su una rotazione dei partenti che mai aveva subito in questa stagione un simile affronto. Tra gli “starting pitcher” di Milwaukee spicca comunque Corbin Burnes capace di mantenere una media PGL di 0.37 dopo 4 partenze e 2.1 inning lanciati nei quali ha messo insieme 40 eliminazioni al piatto. A proposito di partenti dopo aver perso la serie a Chicago tornano a vincere i New York Mets che in gara1 contro i Nationals tornano ad esaltarsi per le prestazioni di uno straordinario Jacob DeGrom capace di lanciare 9 inning lasciando alle mazze avversarie 2 sole valide e concedendosi 15 eliminazioni al piatto. In 4 partenze il 32enne ha messo insieme 29.0 inning lanciati ed una mostruosa una media PGL di 0.31 con 50 strike-out all’attivo. I “Metropolitans” al momento sono in vetta alla East Division di NL con 8 vittorie e 7 sconfitte, con il duo Philadelphia-Atlanta che segue a -1 ma entrambe con quattro partite giocate in più di New York.