Svanisce a due out dalla fine il sogno della Repubblica Dominicana di superare il Giappone nella gara inaugurale del torneo olimpico di Tokyo 2020. I padroni di casa, vincitori della medaglia d’oro a Pechino 2008, hanno avuto il grande merito di crederci fino in fondo e di mettere la freccia all’ultimo assalto (4-3 il finale).
Il confronto è rimasto inchiodato sullo 0-0 per sei riprese grazie alle ottime traiettorie di Mercedes (3bv-7so) e Yamamoto (2bv-9so). La formazione di Hector Borg, settima nel ranking mondiale, è passata in vantaggio al 7° sul rilievo Aoyagi: Francisco e Mejia battono un singolo e corrono a casa sul doppio di Valerio. Al cambio di campo il Giappone risponde immediatamente con il singolo di Asamura e il doppio di Yanagita. Immediata la sostituzione di Mercedes con Castillo, che riesce comunque a limitare i danni, facendo segnare solo Asamura sulla rimbalzante di Murakami.
Al 9° la Rep. Dominicana allunga sul 3-1 grazie ai doppi di Mejia (2/4) e Nunez, ma il rilievo Kuribayashi chiude la ripresa con due strike out.
Nell’ultimo assalto i nipponici ribaltano la situazione: Asamura viene preso al volo, ma Yanagita, Kondoh e Murakami (che spinge a casa il 2-3) firmano una hit. Il bunt vincente di Genda pareggia i conti. Yamada piena le basi con un singolo al centro. Il manager Borg chiama sul monte Marinez, ma non è sufficiente a fermare Sakamoto che batte un singolo al centro e fa volare in aria i cappellini del Giappone.
Nel dopogara Hector Borg la prende con filosofia: «Con il Giappone ci devi sempre aspettare una rimonta. Purtroppo non siamo stati in grado di rispondere nel modo migliore»; il tecnico giapponense Atsunori Inaba ha elogiato pubblicamente invece il lanciatore Yamamoto e ha aggiunto «Il fatto che la Repubblica Dominica abbia segnato per prima ha reso la partita molto più difficile. Non ci siamo mai arresi e questo ha portato alla nostra vittoria».
Giovedì, nella seconda gara del torneo, la Corea sfiderà Israele.