Show di Roc Riggio, ma l’impresa non riesce

Molte conferme ed alcune sorprese nei Regionals. Protagonista assoluto, anche se sfortunato, è stato certamente il giovane seconda base di Oklahoma State, eliminata solo dopo due epiche sfide da Arkansas

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Roc Riggio, seconda base di Oklahoma State
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Emozioni a non finire, gare interminabili ed attacchi esplosivi hanno caratterizzato il weekend dedicato ai Regionals nella NCAA. Molte delle favorite hanno staccato il pass per il turno successivo ma non senza difficoltà. Fra i singoli chi ha brillato in modo particolare, anche se non è riuscito a portare i suoi alla vittoria finale, è stato sicuramente il promettente seconda base di Oklahoma State con chiare origini italiane Roc Riggio che nelle cinque appassionanti sfide disputate sul diamante di casa dell’O’Brate Stadium ha collezionato cifre assolutamente incredibili: 15 su 27 nel box di battuta, 17 punti battuti a casa e ben 4 fuoricampo.

L’appena ventenne californiano scelto dai Milwaukee Brewers nel draft 2021 e prodotto della Thousand Oaks High School, uno dei migliori programmi di baseball fra le scuole superiori degli Stati Uniti, ha infiammato con la sua grinta (forse anche sopra le righe) e le sue giocate difensive il pubblico che ha gremito le tribune del diamante di Stillwater in Oklahoma, in particolare nella giornata di domenica quando i Cowboys hanno giocato una double-header (quasi 10 ore complessive) per evitare l’eliminazione battendo dapprima Missouri State, dopo 5 ore di battaglia, con il punteggio di 29-15 (nuovo record di punti totali per una gara del torneo NCAA) e quindi Arkansas per 14-10 agli extrainning. Ciò ha permesso di guadagnarsi così il diritto a sfidare nuovamente i Razorbacks il giorno seguente nel match dentro o fuori uscendo però sconfitti ed eliminati con il punteggio di 7-3.

Per Riggio una prima stagione NCAA assolutamente fantastica, chiusa prima di raggiungere le College World Series di Omaha che siamo certi saranno l’obiettivo per lui e per i suoi compagni di Oklahoma State nella prossima annata.

 

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Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.