Parma risponde ancora, la finale è sul 2-2

Questa volta è San Marino a uscire con le ossa rotte al 7° inning. Il walk-off single di Mineo scatena la festa al Cavalli

Lauro Bassani (PhotoBass)
Una grande prestazione di Montilla al debutto nelle Italian Baseball Series
© Lauro Bassani (PhotoBass)

Una cosa è certa: la serie scudetto, come lo scorso anno, si deciderà a San Marino. Merito di un Parmaclima da applausi, una squadra che proprio non ha alcuna intenzione di mollare la presa. E dopo garaquattro vinta 2-1, può credere realmente nello scudetto. Perchè ha attributi da vendere e perchè San Marino, costruito anche per spaccare nel box, proprio con la mazza in mano è in slump totale: due su tutti, Ustariz e Leonora con 0/12 nelle Italian Baseball Series.

Parma vince proprio come aveva perso lunedì sera: con una valida al settimo inning, ma soprattutto ha saputo sfruttare due grosse malefatte difensive sammarinesi. Al 4° il singolo di Mineo è giocato con sufficienza da Leonora che perde la palla e porta il catcher in seconda, quindi è molto più facile segnare sulla valida di Astorri. E al 7°, sul contatto interno valido di Talevi, è inspiegabile la giocata di Epifano che prova un improponibile out in prima, con la palla che si perde ben oltre Ustariz. Talevi giunge in seconda e la valida a destra di Mineo diventa il più dolce dei walk-off per Parma.

San Marino si era portato avanti al 4° con Angulo spinto in terza dall’ennesima valida di Lino (due anche stasera, la metà del fatturato di squadra), ma ci ha capito poco contro un Montilla da 96 lanci e 9 strike-out e ha sprecato l’occasione ghiotta proprio al 7° con il solito Leonora che con Batista in prima, ha solo fintato due volte il bunt chiamato da Bindi, per poi restare al piatto. Rivedibile anche la scelta di far scendere Quevedo, mai utilizzato finora, dopo 54 lanci, e visibilmente contrariato al momento della sostituzione con un Centeno in versione modesta rispetto al dominatore di garauno.

E così andrà in scena una caldissima garacinque dove chi vince avrà poi sabato il primo match ball scudetto. Parma dovrebbe andare ancora con Fabiani, San Marino dovrà decidere il partente tra Tiago e Quattrini.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.