San Marino è ancora campione d’Italia. Per la sesta volta nella sua storia, per il secondo anno consecutivo. Così ha detto la notte del Titano, così c’era scritto sul tabellone al termine di una delle partite più belle degli ultimi anni conclusa 2-1 al 12° inning. Sul tabellone non c’è scritto della splendida prestazione del Parmaclima, degnissimo avversario in tutte le Italian Baseball Series, una squadra che per un attimo ha accarezzato, anzi toccato, quello scudetto che manca dalla bacheca da dodici, lunghi anni.
Flashback della bella. Al 1° inning Parma mette già due uomini in base per far capire a Centeno che dovrà dare il massimo (cosa che in realtà farà) per limitare il line-up ducale. Al 2° inning San Marino riempie le basi ma il doppio gioco salva Montilla che da quel momento nasconderà la palla ai padroni di casa (one-hit in cinque riprese).
Al 6° inning entra Contreras che incassa il singolo di Batista poi spostato dal bunt di Ferrini ma il rilievo è glaciale su Celli. Al 7° inning brivido per un erroraccio di Gonzalez ma ancora Contreras toglie le castagne dal fuoco. Eccoci all’8° inning: lo stesso Gonzalez si fa perdonare sparando fuori dal campo il solo-homer del vantaggio contro Quevedo. Sempre all’8° solito copione: colpito Batista, bunt di Ferrini, questa volta però Lino trova la valida del pareggio. Entra Diaz che riempie le basi, arriva a un ball dalla sconfitta ma si salva su Leonora. Poi il “giallo” perchè il pitcher di Parma viene subito espulso probabilmente per un gestaccio.
Al 9° inning doppio di Astorri pasticciato da Leonora, ma Quevedo lascia al piatto Talevi e Battioni. Al 10° inning Parma mette altri due uomini in base, senza trovare l’acuto di Mineo e Astorri. Ed eccoci al 12° inning: Habeck, fino a quel momento sicurissimo in pedana, subisce la valida di Epifano, il bunt di Batista diventa valido, quello di Ferrini sposta i corridori in posizione punto. Poma manda Angulo in prima e si affida alla sorte. Ma la legnata di Lino (mvp delle finali) si perde nella notte del Titano. Game over.