Mlb, si parte! Scatta una nuova stagione tutta da vivere

Un super giovedì da 15 partite apre il 2023 a stelle e strisce: Yankees, Dodgers e Astros le favorite d’obbligo ma Blue Jays, Mets e Padres sono pronte a stupire

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Parte la caccia agli Astros campioni
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Il super record di Judge? Il trionfo Astros? L’impresa Giappone al Classic? Da oggi entreranno a far parte del passato perchè con un super giovedì da quindici partite scatta l’edizione 2023 delle Major League. Tutto pronto dunque per un’altra stagione entusiasmante, che scatta con la novità del “pitch timer” per i lanciatori: l’obiettivo è quello di velocizzare i tempi e diciamo la verità, ci può assolutamente stare. Tempo di iniziare e quindi tempo di pronostici, o quantomeno di analisi, per cui vediamo di addentrarci in questa pericolosa giungla division per division.

AMERICAN LEAGUE

Partiamo dalla nobile East Division. Impossibile non dare gli Yankees per favoriti, con le conferme di Judge e Cole, e gli arrivi di Rodon e Montas (già infortunati). Eppure la sensazione è che manchi sempre qualcosa, soprattutto sul monte. Molto dipenderà dall’impatto dei giovani, da Volpe a Peraza e Cabrera, ma anche a livello di lineup qualche carenza c’è. Potrebbe approfittarne Toronto, che anno dopo anno cresce di livello e di vittorie. Nel box c’è profondità e potenza, sul monte qualità: gli acquisti mirati di Varsho, Kiermaier e Bassitt potrebbero regalare grosse soddisfazioni ai canadesi. Terzo incomodo, come sempre, Tampa Bay, che sono pronto a scommettere sarà quantomeno una wild-card. Una rotazione solidissima e un line-up pericoloso, con Arozarena showman, garantiscono un bilancio sicuramente in ampio attivo. Dopo la miglior stagione degli ultimi decenni, Baltimora prova a regalarsi un altro anno da contender il più possibile ma è chiaro che il gap con le tre rivali è ampio. Meno, forse, di quello di Boston, in piena ricostruzione e con una rotazione debolina, a meno di resurrezioni improvvise, vedi Sale e Paxton.

Spostandoci nella Central, il discorso si fa più imprevedibile. E allora prendiamo la rotazione come ago della bilancia e mettiamo in pole Minnesota davanti a Cleveland e Chicago sponda White Sox. I Twins sembrano solidi sul monte e possono contare su un Correa in più, gli Indians comunque sono vicinissimi e con un line-up un po’ più potente potrebbero anche colmare il gap. Sicuramente un gradino sotto Chicago, comunque meglio di Kansas City e Detroit, destinate ancora una volta a una classifica in rosso.

E siamo arrivati al West e ai campioni in carica di Houston. Difficile il bis, soprattutto senza Verlander, con McCullers sempre fermo per infortunio e un Altuve out a tempo indeterminato dopo l’inopinata frattura di un pollice. Il lato positivo? Si vince a ottobre… Anche perchè la concorrenza non è impossibile da sbaragliare. Seattle vuole continuare la riscossa che l’ha riportata ai play-off dopo tempo immemorabile (ma senza vittorie) ma la vera rivale potrebbe essere Texas, una delle franchigie più aggressive sul mercato con gli arrivi di DeGrom, Eovaldi e Heaney sul monte. E gli Angels? Un’incognita assoluta, soprattutto per l’inedita rotazione tutta mancina al fianco del fenomeno Ohtani (Anderson, Detmers, Sandoval e Davidson).

NATIONAL LEAGUE

Partendo a Est, sarà un bel testa a testa quello tra Atlanta e Mets, destinate entrambe ai play-off. I Braves hanno perso Swanson ma la rotazione è solida, giovane e con un anno in più di esperienza, New York ha aggiunto un certo Verlander a Scherzer e ovviamente fa sul serio. Peccato per Philadelphia, a cui va l’oscar della sfortuna: avrebbe potuto partecipare alla festa, ma alla convalescenza di Harper ha unito l’infortunio di Hoskins, costretto a saltare l’intera stagione. Il monte però è solido, quindi una chance wild-card c’è di sicuro. Non per Miami e Washington, i cui roster legittimano poche speranze: i Marlins potrebbero confermare l’hitting più sterile della Lega, i Nationals il pitching più colpito.

Nella Central ci sarà più equilibrio ma i Cardinals sembrano avere ancora qualcosa in più della concorrenza, anche se l’età avanzata dei suoi starter potrebbero creare qualche ambascia. Milwaukee però non sembra aver colmato il gap, se non altro nel box, dove parte un gradino sotto ai rivali. Indecifrabili i Cubs, che continuano la ricostruzione ma non dovrebbero ancora lottare per i piani alti, così come i Reds, che però possono contare su un trio di giovani pitcher che li riporterà in alto, magari non ancora quest’anno ma presto: Greene, Lodolo e Ashcraft. Destinati al fondo i Pirates, che se la giocheranno solo per evitare il peggior bilancio finale.

Infine il West, dove i Dodgers sono sempre la squadra da battere, anche se il lineup ha perso qualcosa (il “gaggio” Turner partito per Boston e Lux fuori per tutta la stagione) e la rotazione qualche interrogativo ce l’ha, vedi tenuta di Kershaw e Syndergaard. Spera di approfittarne San Diego, in continua ascesa, visto che potrà contare sul rientro di Tatis Jr e l’innesto di Bogaerts, oltre a una rotation assai competitiva. Bella lotta tra San Francisco e Arizona per il terzo gradino: i Giants sembrano un po’ in ribasso, i Dbacks un po’ in rialzo, ma le variabili sono davvero tante. Di sicuro sarà durissima non trovare all’ultimo posto Colorado, che come sempre difetta di profondità sul monte giocando su un diamante in altitudine dove la palla vola lontano.

Il viaggio è completo, insomma, non resta che sedersi in poltrona e godersi lo spettacolo del meraviglioso giuoco del baseball. Play-ball!!!

Informazioni su Andrea Perari 170 Articoli
Andrea Perari, 57 anni, è nato a Perugia ma vive a Rimini dal 1977. Sposato con Nicoletta e papà di Filippo, lavora come vice-capo servizio della redazione sportiva del "Corriere Romagna". Ha collaborato anche con "Superbasket", come corrispondente riminese per partite e interviste. La sua carriera nasce però dal batti e corri. Nel 1986, infatti, fresco di maturità scientifica, si occupa della pagina settimanale de "Il Fo" sull'allora Trevi Rimini. Nello stesso anno comincia l'avventura radiofonica, la sua vera passione, con trasmissioni settimanali sul baseball e soprattutto con le radiocronache delle partite interne ed esterne. Nel 1987 sbarca in Romagna la "Gazzetta di Rimini" e da collaboratore esterno per il baseball, Andrea finisce per essere assunto nel 1990 e diventare giornalista professionista nel maggio del 1992. Da allora ha sempre seguito in prima persona il baseball romagnolo per la Gazzetta (fino al fallimento del '93) e per il "Corriere di Rimini" dal 1993 ad oggi. Ha collaborato con "Tutto Baseball", "Baseball International", "Baseball & Softball", "Radio San Marino", "Radio Rimini" e nel 1999 con "Radio Icaro", riportando dopo tanti anni, con l'inseparabile collega e amico Carlo Ravegnani, le dirette radio dei Pirati in occasione della finali scudetto giocate a Nettuno dalla Semenzato. Super (a dir poco) appassionato di baseball americano, ama trascorrere le vacanze negli States o in Canada e ha già all'attivo una ventina di partite viste dal vivo a Toronto, Montreal, New York, Boston, Miami, Tampa Bay, Chicago, Los Angeles, San Diego, San Francisco e Oakland. Ha partecipato per anni al Fantasy Baseball della Cdm con ottimi risultati e...dollari guadagnati, e tra i sogni nel cassetto c'è quello di commentare su tv locali o nazionali le partite delle Major League.