Il pesarese Filippo Baldassarri negli USA

Il 16enne lanciatore del Rimini ’86 vola in Florida per una borsa di studio alla North Brower Preparatory High School: “Ancora fatico a crederci, vedere materializzarsi un sogno che ho da bambino è un’emozione indescrivibile”

Rimini '86
Filippo Baldassarri sul monte di lancio del Rimini '86
© Rimini '86

Filippo Baldassarri, 16 anni di Pesaro, attualmente lanciatore in serie B con il Rimini ’86, è stata selezionato dalla North Brower Preparatory High School per una borsa di studio che gli permetterà di studiare nell’istituto di Coconut Creek, in Florida, e di far parte anche della squadra di baseball. Baldassarri è partito oggi per gli USA per l’inizio di questa nuova bella avventura e Baseball.it lo ha intervistato alla vigilia della partenza.

Che emozione hai provato ad essere selezionato da uno delle high-school certamente più importanti della Florida e degli USA come programma di baseball?

Ancora fatico a crederci, anche perché vedere materializzarsi un sogno che ho da bambino, è un’emozione indescrivibile. Qui in Italia mi sono impegnato veramente tanto per arrivare a un buon livello. Da questa mia esperienza negli USA mi aspetto un’ulteriore crescita, visto che è la patria del baseball e North Broward Preparatory mi può dare sicuramente questa possibilità.

Quali sono le tue aspettative?

Da quando ho ricevuto la chiamata, ho guardato su Youtube i video delle loro partite ma, ripeto, mi sembrava un sogno irrealizzabile. Ho sempre desiderato giocare a questi livelli e sono sicuro che il loro programma mi potrà formare al 100%.

Conoscevi North Brower Preparatory High-School prima di aver ottenuto la borsa di studio?

Sinceramente non la conoscevo e non è stato semplice. Devo tutto grazie a Jim Mansilla che è stato determinante per l’ottenimento della borsa di studio perché era in contatto con il coach dell’High-School. Mi sono documentato ed ho verificato che hanno un programma di baseball molto interessante, considerando che nella passata stagione sono arrivati nella finale di conference. Vorrei anche ringraziare Jeremy Guthrie, che inviando al coach della scuola una lettera di presentazione, mi ha fatto sentire davvero importante. Spero di non deludere nessuno dei miei sostenitori e contraccambiare con i fatti la fiducia su me riposta.