Parma-San Marino, rivincita o conferma?

Comincia domani sera l’atto conclusivo del campionato italiano, remake della finale scudetto 2022 vinta dai titani

Leo Ferrini e Alberto Mineo nella finale scudetto di due anni fa

A un passo dal clamoroso inedito, dall’incredibile ribaltone, Macerata si è “chiamata fuori” dalle Italian Baseball Series che per la seconda volta negli ultimi tre anni vedranno ancora di fronte Parma Clima e San Marino. Se i ducali riscatteranno la sconfitta del 2022, tornando a vincere lo scudetto che manca da 14 anni o se i titani confermeranno il titolo di due anni fa (bella decisa dalle battute di Lino) vincendo il settimo tricolore, lo sapremo tra una settimana a San Marino o forse tra dieci giorni al Cavalli.

Intanto domani sera (ore 21 in Emilia, replica domenica alle 20,30) comincia una serie difficilmente pronosticabile. San Marino era uscito non benissimo dal quarto di finale contro Grosseto, poi ha giocato una super semifinale contro Bologna. Parma invece, si era sbarazzata comodamente di Nettuno, ma sappiamo benissimo come è andata la semifinale con Macerata.  E la pausa, rispettivamente lunga e corta, che effetto avrà sulle due squadre? San Marino è fermo da dieci giorni e non è un bene arrivati a questo punto, ma ha fatto riposare i pitcher. Parma torna sul diamante 72 ore dopo la bella con Macerata, ma ha morale altissimo per l’epilogo e adrenalina a mille.

La conferma arriva direttamente dal manager ducale, Marcello Saccardi. “Non cerchiamo alibi nè giustificazioni, ho avuto ampia disponibilità dai miei giocatori, ma non avevo dubbi sulle qualità tecniche e umane del gruppo”.

Doriano Bindi è alla sua decima finale scudetto, la prima nel 2005 e c’è sempre stata la sua firma sui sei scudetti biancazzurri. “Forse è stata un po’ diversa solo la prima, ma alla vigilia, perché poi in campo passa tutto. Le finali sono sempre uguali ed è un bel traguardo farne sei di fila, ma non vogliamo fermarci adesso”.

Parliamo di pitcher. “Partiremo con Figueredo – riprende Saccardi – che mi ha assicurato di sentirsi molto bene,  Sa benissimo che dietro di lui ci sono Diaz, Casanova e Paredes. Poi in garadue daremo la pallina a Bocchi: mercoledì ha fatto tre lanci, il suo problema alla schiena potrebbe ripresentarsi in ogni momento ma abbiamo grande fiducia anche in Scotti e Santana”.

Bindi non cambia. “Centeno e Vassalotti saranno i partenti delle prime due partite e se non ci saranno situazioni particolari, Lage lancerà garatre giovedì a San Marino”.

Parliamo degli avversari. “San Marino è una squadra rinnovata sul monte – prosegue Saccardi – rispetto all’ultimo precedente a fine regular season e sono arrivati pitcher di qualità. L’attacco è pericoloso dal primo all’ultimo uomo, dovremo cercare il più possibile di tenerli sotto pressione”.

“Parma ha un line-up con mazze pesanti – sostiene Bindi – è vero che con Macerata ha faticato parecchio contro Moreno e Quattrini, ma non possiamo certamente sottovalutare i loro pericolosi battitori”.

Diamo un po’ di numeri. Negli ultimi vent’anni, San Marino è la squadra che ha giocato più finali (questa è la numero 13), con un bilancio di 6-6, mentre Parma è alla quarta (l’ottava da quando sono stati introdotti i play-off) con l’unico successo ottenuto nel 2010. Dal 1986 (primo anno di post season) la squadra con più finali giocate resta Rimini (19) che è anche quella con più vittorie, 9 come Bologna, che però ha un bilancio migliore (14 finali). Nettuno è quella che ne ha giocate di più di fila (10) ma l’ultima è datata 2011, ancor più lontana l’ultima volta del Grosseto (2007) che però resta la squadra col bilancio migliore (67%,, 4 vittorie su 6). Due le squadre che hanno fatto una sola apparizione in finale, Verona nel 1991 e Modena nel 2003. Curioso infine il fatto che dal 2012 solo quattro squadre hanno giocato le finali scudetto: Bologna, Parma, Rimini e San Marino.

 

 

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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