Due giorni per festeggiare il Kennedy. Due giorni per soffiare sulle 60 candeline di questo impianto che ha segnato la storia del baseball italiano e che ne ha seguito la decadenza, cercando poi di recuperare una sua dignità negli ultimi anni, quando il Milano è riuscito a poterlo gestire grazie alla intercessione e all’impegno della federazione, unico modo per strapparlo all’immobilismo del Comune e a un inevitabile chiusura definitiva. E diciamo onestamente che nel panorama del baseball nazionale oggi lo stadio milanese non sfigura certamente, dopo il parziale maquillage a cui è stato sottoposto. Soprattutto il terreno di gioco non ha nulla da invidiare a quelli dei principali stadi italiani, tenuto con grandissima cura da un manutentore specializzato come Carlos Franco, il tecnico cubano con la passione dell’agronomo, che lo tratta come se fosse il giardino di casa.
Il Milano ha pensato giustamente di onorare il servizio del vecchio impianto costruito tra Baggio e San Siro con un happening di due giornate. Sabato 5 ottobre si aprirà con un torneo di slow pitch tra giocatori, ex giocatori, ragazze del softball, amatori dei Rookies a cui sono state invitate anche le rappresentanze delle comunità straniere a Milano dei paesi in cui il baseball ha una particolare diffusione. A metà torneo invece spazio a una dimostrazione di baseball ciechi con un miniderby cittadino tra i Lampi e i Thunder’s.
Domenica il clou della manifestazione con una tavola rotonda alle 11 nel tendone della club house del Kennedy sul futuro dell’impianto milanese e la prospettiva di creare un impianto per il softball e il baseball ciechi nell’adiacente istituto scolastico Sraffa-Curie. Un dibattito a cui parteciperà il presidente federale Andrea Marcon e il Console degli Stati Uniti a Milano. A seguire, verso le 14, ci sarà una breve cerimonia commemorativa del sessantenario del Kennedy con la partecipazione, tra gli altri, della presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi, della presidente del Municipio 7 Silvia Fossati e del console aggiunto del Messico a Milano, oltre a rappresentanti della Camera di commercio americana che ai tempi contribuì alla realizzazione dell’impianto.
Dalle 14.30 infine spazio al baseball giocato con l’amichevole di lusso tra il Milano e la Fortitudo Bologna in cui giocheranno anche giocatori di altre squadre lombarde, a partire dal Senago. Il modo migliore per concludere questa due giorni, tenendo conto che proprio al Kennedy contro la Fortitudo, il Milano ha vinto la sua terza e ultima coppa dei Campioni nell’ormai lontano 1971. Un tocco di storia per chiudere il cerchio sui 60 anni dello stadio milanese.
Commenta per primo