Beppe Carelli, nato a Pescara nel 1958, è stato indotto nella Hall of Fame del baseball italiano nel 2008. Ha debuttato in Serie A nel 1975 col Milano e, dopo un intervallo nel Codogno, si è trasferito a Rimini dove ha giocato per ben 18 anni, dal '77 al '94. Ha vinto sei scudetti con i Pirati risultando leader stagionale come media battuta per due volte, fuoricampo (nel 1981 e nel 1993) e come punti battuti a casa. Vanta 116 presenze in Nazionale avendo partecipato a 12 manifestazioni internazionali con due titoli europei e all'Olimpiade di Los Angeles nel 1984. Iniziò la carriera come lanciatore per trasformarsi in esterno e sfruttare appieno la sua potenza di bomber. Nel Mondiale dell'86 in Olanda ottenne una straordinaria media battuta, .478, davanti ai cubani Pacheco e Linares e primeggiò nei punti battuti a casa. Nel 1972 è campione di Europa under 18, nella stessa categoria è il miglior battitore nell'Europeo giocato a Rimini nel 1975. Nel massimo campionato ha ottenuto 1.151 valide, 220 fuoricampo e 926 punti battuti a casa in 873 partite giocate. Collabora con Baseball.it come opinionista per la rubrica "Visto da...".
Il 3 ottobre 1951, al Polo Grounds, Bobby Thomson fu autore del fuoricampo che consentì ai Giants di conquistare il pennant della National League nella gara decisiva: di fronte Ralph Branca, lanciatore dei Brooklyn Dodgers
Nel giugno 1970, il lanciatore dei Pittsburg Pirates vinse una partita a S. Diego senza concedere neanche una valida, ma sotto l'effetto dell'LSD. Terminata la carriera, si dedicò al recupero delle persone cadute nel tunnel della droga
La storia parallela dell'Ebbets Field di New York abbattuto nel 1960. E quella dell'Europeo di Parma, "spento" 40 anni dopo, un meraviglioso teatro dove il legame tra il pubblico e giocatori era vivo
Per 13 stagioni con i St. Louis Cardinals, rubando basi agli avversari come fosse un predatore. "Il cavallo selvaggio degli Osage" aveva però un vizio: mettere la spezia nei condotti dell'aria condizionata degli alberghi
Come una "partita del passato", riviviamo i grandi momenti del nostro baseball con una prima testimonianza di un giocatore che è stato parte integrante del "Grande Nettuno": Bruno Laurenzi
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